A cosa servono e come funzionano
I pannelli e le pareti mobili rappresentano uno strumento moderno per poter ripartire in modo ottimale e funzionale gli spazi interni di uno stabile in maniera non definitiva.
È possibile ricreare degli spazi incredibilmente piacevoli in grado di modificare a proprio piacimento l’assetto dell’ambiente.
La loro caratteristica principale, di fatto, è quella di poter ricavare da un open space più locali separati, grazie alla loro modularità e flessibilità. Infatti, si ha l’opportunità di ricreare un ambiente sulla base delle proprie esigenze.
Esistono diverse tipologie di pannelli e pareti mobili, tra le quali potrai scegliere, come le pareti divisorie operative o direzionali, le pareti attrezzate, vetrate e le pareti manovrabili.
Possono essere realizzati in PVC, vetro o in una combinazione di questi due materiali, ma esistono anche i pannelli e le pareti mobili fonoassorbenti, sempre più richiesti sul mercato.
Scopriamo ora cosa sono i pennelli e le pareti fonoassorbenti e che vantaggi apportano.
Cosa sono i pannelli e le pareti mobili fonoassorbenti?
I pannelli e le pareti fonoassorbenti (da non confondere con i pannelli fonoisolanti) hanno la funzione di limitare il riverbero all’interno degli ambienti confinati, riducendo così l’inquinamento acustico.
Essi, dunque, servono a limitare la propagazione delle onde sonore. Troviamo una differenza sostanziale tra i pannelli fonoassorbenti e i pannelli fonoisolanti, quest’ultimi, infatti hanno una struttura tale da respingere le onde sonore, riflettendole e facendole tornare indietro. I pannelli fonoassorbenti invece assorbono il suono e lo attutiscono.
Questi tipi di pannelli possono essere utilizzati all’interno delle proprie abitazioni ma anche all’interno degli uffici, dei musei, degli open space, delle sale riunioni ecc. garantendo un buon comfort acustico.
Il suono può essere assorbito attraverso tre meccanismi principali:
- Per porosità: la parete o il pannello è dotato di alcuni pori che intrappolano l’aria vibrante e scaricano le vibrazioni sul materiale circostante sotto forma di calore, dissolvendo il suono;
- Per risonanza di membrana: i pannelli o le pareti mobili hanno la possibilità di oscillare neutralizzando l’energia sonora dell’onda sonora, oscillando trattengono l’onda sonora e impediscono la trasmissione del suono;
- Per risonanza di cavità: i suoni arrivano all’interno di una cavità in cui vengono riflessi mentre una parte dell’energia resta nella cavità e continua ad essere assorbita fino a quando il suono non viene dissolto completamente.
I materiali fonoassorbenti che fungono da correttivi acustici sono differenti e possono essere porosi o fibrosi.
Come sono fatti i pannelli fonoassorbenti?
Materiali come melammina espansa, poliuretano espanso, fibra di poliestere, lana di roccia, tessuto e feltro vengono utilizzati per la realizzazione di pannelli e pareti mobili.
Possono essere realizzati con forme e materiali differenti donando funzionalità e una buona estetica.
Lana di Roccia
Si tratta di filamenti derivanti dalla roccia, molti sottili, che sfruttano l’assorbimento per porosità, cioè la dispersione in calore grazie alla loro struttura chimica.
Poliuretano espanso
È un materiale facile da lavorare in quanto è formato da una schiuma di poliuretano. È il più famoso e diffuso tra i materiali assorbenti, e lo possiamo trovare liscio, forato oppure a struttura piramidale a seconda degli utilizzi.
Fibra di poliestere
È un eccellente materiale fonoassorbente ottenuto dal riciclo di plastiche PET, che vengono ridotte in fibre e legate senza l’uso di alcun collante o resina, ma semplicemente con il calore e compattate successivamente in lastre di vari spessori e densità. Hanno un ottimo livello di fonoassorbimento alle medio-alte frequenze e restituiscono un’acustica estremamente lineare e definita.